Angelini: quanti danni in un anno senza sport

Il Prof. Fabrizio Angelini lancia il grido d’allarme in particolar modo sui giovani, in questo lunghissimo anno di pandemia da Covid19 privati dell’aspetto socializzante e preventivo dello sport

“Ci svegliamo al mattino credendo di aver fatto un brutto sogno, invece siamo costretti a trascorrere quasi tutta la giornata seduti. Siamo diventati delle “sedie animate”: non è facile adattarsi a questo stile di vita. Soprattutto per uno sportivo”.

A lanciare l’allarme è il Prof. Fabrizio Angelini, endocrinologo, presidente della SINSeB (Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere), consulente nutrizionale per atleti di altissimo livello e responsabile Area Nutrizione Sportiva dell’FC Juventus, dell’FC Empoli e della VR46 Riders Academy, di Valentino Rossi.

Intervistato dalla testata Buongiorno Sudtirol, il Prof. Fabrizio Angelini spiega come la pandemia stia influendo sul nostro benessere psicofisico e, da appassionato di corsa, racconta la sua personale esperienza e il suo punto di vista: “Sono un podista, perciò in questo periodo devo rinunciare alla classica “tapasciata” della domenica in compagnia. I giovani però vanno incontro a problematiche ben più serie. I ragazzi hanno perso completamente la socialità, che costituisce un aspetto fondamentale dall’infanzia all’adolescenza e nella post-adolescenza. La socialità è fondamentale per lo sviluppo delle loro capacità psichiche e intellettive.

Fabrizio Angelini: il rischio maggiore è l’abitudine alla sedentarietà.

“In età infantile e adolescenziale la sedentarietà rappresenta un fattore di rischio per la salute, rischio ormai riconosciuto dalle maggiori comunità scientifiche mondiali. Nel mio libro “Dieta&Running” ho dedicato un capitolo alla sedentarietà, nella sua concezione patologica: infatti favorisce il sovrappeso, l’obesità, il diabete, le malattie cerebrovascolari, la sarcopenia (debolezza muscolare) che, guarda caso, sono le condizioni aggravanti anche per i pazienti affetti da Covid-19. I soggetti giovani, precisamente quelli in cui il Covid-19 è più aggressivo, sono spesso obesi, ipertesi e/o diabetici”.

Fabrizio Angelini: l’attività sportiva è prevenzione

“Come ho già sottolineato, l’attività fisica svolge un ruolo preventivo nei confronti di numerose patologie: dall’obesità al diabete, dall’ipertensione ad alcuni tipi di tumori. È ormai accertata la funzione significativa dell’esercizio fisico sia nella prevenzione, sia nel follow up delle malattie. Il binomio corretta nutrizione-esercizio fisico è vincente. Ovviamente va considerata anche la tipologia di attività fisica. Un esercizio a bassa-media intensità, non protratto per ore (alternato alla semplice camminata che, a mio parere, dovrebbe essere quotidiana) e variato con due-tre sedute di esercizi con carichi naturali o pesi, a seconda dell’adattamento individuale, è la regola non per stimolare (nel caso del Covid non sarebbe nemmeno positivo), bensì per modulare il nostro sistema immunitario”.

I consigli per chi lavora in smart working

“Dobbiamo tenere i nostri muscoli attivi anche in ufficio oppure a casa, se lavoriamo in smart working. Consiglio di fare piccole pause ed eseguire esercizi di stretching per la colonna vertebrale, cioè dei piegamenti sulle gambe per riattivare la circolazione e il nostro sistema osteoarticolare. È importante inserire nella nostra agenda quotidiana un momento dedicato a noi stessi e all’esercizio fisico. Fra l’altro, a causa dello smart working, numerose persone si sono private pure di quel poco di movimento che facevano per recarsi al lavoro”.

“Giovani e adulti devono praticare sport o, meglio, attività fisica (lo sport si differenzia dall’attività fisica in quanto prevede regole di ingaggio). Bisogna muoversi, muoversi, muoversi, sempre e comunque ed evitare di rimanere incollati agli smartphone e alla televisione!

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