Spesso ti diciamo quanto importante è avere abitudini buone, non solo perché sono sane ma anche perché le abitudini servono a costruire qualcosa di molto più grande: i comportamenti. Buone abitudini costruiscono buoni comportamenti, che alla fine giovano alla tua serenità e alla tua vita.
È più facile cominciare dalle cose piccole perché le grandi, se guardi bene, sono comunque costituite da piccoli pezzi. Le abitudini, appunto.
Ecco perché anche nella corsa si possono avere attenzioni che si trasformano in abituini che alla fine diventano qualcosa di molto più grande: benessere.
Non trascurare infine un altro dettaglio delle abitudini: la radice della parola deriva dal latino “habitudo” che a sua volta deriva da “habitus”, cioè “abito”. L’abitudine è insomma qualcosa che ti sta bene addosso come un abito, e che, se interiorizzata, non ti pesa più: la “indossi” senza più pensarci.
Vediamo quali abitudini è importante avere quando si corre e cosa ti aiutano a costruire.
1. Variare i percorsi
Cambiare la strada su cui corri è una delle più semplici abitudini da adottare. A meno che tu non segua un allenamento particolare che ti richiede di conoscere esattamente le distanze che percorri (per esempio le ripetute) e tu non sia ossessionato dai tempi, cambiare spesso strada ha molti vantaggi: rende le tue corse più divertenti e meno noiose e prevedibili e inoltre sfida sempre la tua mente cambiando in continuazione i dati che deve rielaborare. Se insomma non ti è richiesta una particolare concentrazione nel gesto atletico o nello sforzo, cambia il più possibile percorso. Puoi comunque riservare alla “solita strada” l’allenamento più tecnico e impegnativo e rilassarti negli altri giorni.
In cosa ti migliora: sfidare la mente e farle affrontare scenari sempre diversi la obbliga a “ricalcolare” sempre. È più impegnativo che mettere il pilota automatico e fare sempre lo stesso percorso ma metterla alla prova serve a non annoiarla e la spinge a essere più creativa. Il risultato più importante è però un altro: mantenere elevata la sua plasticità, cioè la capacità di riconfigurarsi, affina la velocità di risposta a problemi e la aiuta a trovare soluzioni. Se ci pensi, abituarla a percorrere strade fisiche diverse la allena a trovare soluzioni sempre diverse e originali a nuovi problemi.
2. Variare i fondi
Se chiedessero a un campione di runner dove di solito corrono, probabilmente il 90% direbbe “sulla strada”, intendendo i marciapiedi o l’asfalto. Cambiare superficie è un ottima abitudine soprattutto dal punto di vista meccanico perché l’asfalto è il fondo più duro su cui correre e, come tale, mette sotto stress il tuo corpo. Soluzione? Ogni tanto corri anche sull’erba o su terreni accidentati, specialmente praticando trail. I vantaggi? Nel primo caso quello di scaricare un po’ il sistema muscolo-scheletrico, pur continuando ad allenarlo, nel secondo quello di allenare in maniera molto efficace il sistema cardio-circolatorio (le salite sono per esempio l’equivalente delle ripetute in piano) e propriocettivo, dato che è più sollecitato quanto più cambia la pendenza del tipo di fondo.
In cosa ti migliora: un po’ come il variare percorsi, il variare tipo di fondo ti aiuta a saper affrontare situazioni diverse adattandoti con velocità. Cambiare assetto in poco tempo e soprattutto farlo senza sentire particolare disagio ti porterà a non sentirti mai fuori posto al di fuori della tua comfort zone.
3. Variare l’allenamento
Come avrai capito a questo punto, variare è bene! La stessa logica si applica anche al tipo di allenamento che segui. Può trattarsi di una corsa leggera o di una più tecnica, di una corsa su strada o di un trail o anche – perché no – di cambiare del tutto genere: è un’ottima idea per esempio dedicare degli allenamenti ad altre discipline, come la ginnastica a corpo libero, la bici o il nuoto, per dirne solo alcune.
In cosa ti migliora: nell’essere più completo dal punto di vista fisico e in relazione alla corsa e, nella vita, a essere più pronto ad affrontare situazioni sempre diverse con la preparazione giusta. E soprattutto senza avere la percezione di non potercela fare.
4. Sfidarti
Se l’abitudine a sfidarti ti mette sotto stress, proviamo a chiamarla diversamente: prova a giocare il più possibile ponendoti obiettivi piccoli ma importanti: correre dieci minuti più di ieri, correre un chilometro in più, correre una volta in più.
L’importante è che si tratti di obiettivi di piccole dimensione che difficilmente potrai fallire. La soddisfazione di aver fatto qualcosa di più sarà superiore alla loro entità, garantito.
In cosa ti migliora: nell’attitudine a dare sempre di più, a non accontentarti mai perché i limiti non si superano improvvisamente ma avvicinandovisi poco alla volta. Per poi saltarli in un balzo.
5. Usare scarpe diverse
Se il tuo portafogli non sarà contento di aprirsi troppe volte, i tuoi piedi ringrazieranno. Quando ci si abitua a correre sempre con lo stesso tipo di scarpe si trascura un fatto per niente secondario, e cioè che, facendolo, si possono adottare inconsciamente posture sbagliate. Inoltre la rotazione delle scarpe è fondamentale se segui un regime di allenamento vario che preveda corse “normali” e allenamenti più tecnici e veloci, distanze più o meno lunghe, superfici diverse.
In cosa ti migliora: nella capacità di adattarti a tipi di allenamenti diversi e soprattutto nello sviluppo di tutte le tue potenzialità fisiche. A livello esistenziale, cambiare gli strumenti significa prepararsi ad affrontare situazioni sempre diverse con una mentalità elastica e allenata.
6. Cambiare ogni tanto marca
Così come è importante variare il tipo di scarpa con cui corri, lo è anche cambiare la marca con cui di solito corri. Rimanere fedeli è una cosa, farlo dopo aver provato diverse alternative è un’altra. Nel primo caso si tratta di pigrizia, nel secondo di scelta informata perché è il risultato di diverse prove che hanno decretato la preferenza per un particolare modello o marca. Non dimenticando mai che ogni piede ha la sua scarpa e che le scarpe si scelgono con i piedi e non con gli occhi.
In cosa ti migliora: nello stimolare sempre la tua curiosità e il sano spirito di ricerca. Prima di decidere bisogna capire e conoscere tutti gli elementi che condizionano una scelta, non ci si può limitare a uno solo, cioè a quello noto. Si chiama scelta informata.
7. Mangiare meno quando non ti alleni
Questa è un’abitudine facile da capire ma meno da attuare. Si basa sulla semplice constatazione che il tuo fabbisogno calorico è più alto nei giorni in cui ti alleni e, naturalmente, più basso quando non lo fai. Se nei giorni in cui non ti alleni mangi esattamente come quando lo fai non bruci una parte di cibo ingerita, o non quantomeno come potresti se corressi. Di conseguenza accumuli ciò che il tuo corpo non riesce a smaltire in quell’esatto giorno perché non può bruciarlo facendo movimento.
In cosa ti migliora: nel capire che i giorni non sono tutti uguali e che affrontarli con spirito diverso è una dote. Capirai insomma come adattarti in maniera flessibile, accettando che la vita è fatta di imprevisti e che l’intelligenza sta nel come li affronti.
8. Pensare con la tua testa
A questo punto – e specie rispetto a questo punto – non dovremmo proprio dirti niente: dovresti sapere tu cosa e come pensare, giusto? Infatti questo è più che altro un invito ad accettare questi consigli di buone abitudini misurandoli su di te e non pensando di doverteli imporre senza discutere. Può darsi che tu non ritenga importante cambiare percorso o scarpe: va benissimo così. Alla fine sei tu a decidere, come la prima volta che hai corso.
In cosa ti migliora: ti conferma in quello che in fondo sai già, e cioè che tutto, alla fine, dipende solo da te.